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Elettrodomestici, in Francia i riparatori devono proporre pezzi di ricambio di seconda mano

di Lorenzo Misuraca

La Francia continua decisa sulla strada della lotta all’obsolescenza programmata e alla produzione di rifiuti elettronici. Dopo l’entrata in vigore dell’indice di riparabilità, dopo l’obbligo di informare i consumatori sugli aggiornamenti software delle loro apparecchiature informatiche, dal 1° gennaio 2022 è entrato in vigore la normativa sui pezzi di ricambio per alcune apparecchiature informatiche, elettrodomestici e apparecchiature mediche.

Ricambi disponibili per almeno 5 anni

“Innanzitutto – scrive Que Choisir che riporta la notizia – i produttori di laptop e smartphone sono ora tenuti a offrire pezzi di ricambio non solo per la durata della vendita dei loro modelli, ma anche durante i 5 anni successivi alla fine della loro commercializzazione. Archiviazione, schermi, batterie, connettori, caricabatterie, schede madri, ventole, tastiere… La maggior parte dei pezzi di ricambio dei pc portatili sono interessati”. Stessa cosa per gli smartphone: schermi, batterie, sensori fotografici, pulsanti, connettori, microfoni o altoparlanti devono essere disponibili per 5 anni dopo l’interruzione di un modello.

L’obbligo di servirsi anche di pezzi di seconda mano

Inoltre, i riparatori ora devono offrire i pezzi di ricambio di seconda mano non appena li hanno a portata di mano, nell’ottica di incoraggiare l’economia circolare e ridurre i rifiuti. Vale per lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, televisori, schermi, laptop e smartphone. Anche qui la misura prende di volta in volta i componenti principali, dai cestini delle lavatrici ai termostati dei frigoriferi, dai motori delle lavastoviglie alle batterie degli smartphone. Sono interessate anche diverse apparecchiature mediche, come sedie a rotelle, dispositivi di sollevamento pazienti, verticalizzatori o anche misuratori di pressione sanguigna e termometri elettrici.

Informazione trasparente e completa

Infine, la legge impone ai riparatori di informare il consumatore della possibilità loro offerta di scegliere pezzi di ricambio di seconda mano piuttosto che pezzi nuovi. L’impatto sul prezzo e sul tempo della riparazione deve essere specificato a lui. E una visualizzazione chiara, visibile e leggibile dall’esterno è obbligatoria all’ingresso del negozio e sul suo sito web.

Right to repair: “L’Ue acceleri sul diritto alla riparazione”

Secondo Ugo Vallauri,  Co-Direttore di Restart Project, tra i fondatori della campagna europea Right to Repair: “La Francia ancora una volta fa un passo avanti che potrebbe essere importante nella riduzione dei rifiuti elettronici. Una delle barriere incontrate dai consumatori e’ proprio il prezzo dei pezzi di ricambio di prodotti elettrici ed elettronici. Ridurre questi costi nel frattempo usando pezzi che sarebbero stati riciclati o sprecati è una mossa importante. Non siamo a conoscenza di implicazioni in termini di garanzia sulle riparazioni – questo sarà da monitorare, cosi’ come gli effetti pratici sul prezzo dei pezzi di ricambio, e quindi delle riparazioni. Come Campagna Europea per il Diritto alla Riparazione, chiediamo che tutti abbiano accesso a pezzi di ricambio a prezzi ragionevoli – questa misura va nella direzione giusta, e ci auguriamo che sia da sprone per l’Unione Europea per accelerare leggi per il diritto alla riparazione”.

Articolo de “il Salvagente”


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